Nasce web developer e arriva a ricoprire ruoli di responsabilità nella gestione di progetti con grandi aziende
Quale ruolo ricopri attualmente in eNetworks e quali sono le principali attività che svolgi?
Oggi gestisco parte del team di sviluppo, mi occupo sia della pianificazione delle attività sia della relativa assegnazione dei vari task ma curo anche la parte di analisi funzionale e analisi software per nuovi progetti, nuovi clienti e nuove gare di acquisizione. Ho iniziato come web developer, però, e tutte le altre mansioni sono arrivate con il tempo e l’esperienza maturata sul campo.
Qual è stato il percorso di carriera che ti ha portato fino a qui?
Il mio percorso di studi è stato travagliato: ho iniziato un corso per diventare fisioterapista ma durante il periodo universitario ho maturato la consapevolezza di volermi occupare di tutt’altro, di informatica e di tutto ciò che riguardasse lo sviluppo front end. Così mi sono dedicato a corsi specifici di programmazione per imparare ciò che mi sarebbe stato utile per lavorare nel settore.
La mia carriera è iniziata a Torino dove ho lavorato come web developer per piccole aziende e start up, poi mi sono trasferito a Milano e il primo curriculum l’ho inviato proprio a eNetworks dove sono professionalmente maturato e cresciuto. Avevo poca esperienza alle spalle e all’inizio non è stato semplice ma l’azienda si è dimostrata capace di starmi vicino e guidarmi, affidandomi anche lavori importanti come l’update e il refresh del proprio sito. Questo mi ha permesso di acquisire maggiore dimestichezza e imparare tutto ciò che serviva per poter diventare consulente di aziende molto strutturate, all’interno delle quali lavoro tuttora.
Come è cambiato il tuo lavoro all’interno di eNetworks?
Ho iniziato occupandomi principalmente di sviluppo front end, quindi della realizzazione e di interfacce di flussi utilizzando linguaggi come Html e CSS e Javascript, poi l’azienda mi ha affidato compiti di sempre maggiore responsabilità e sono passato ad attività più gestionali come l’organizzazione del team di sviluppo e il rapporto con il cliente. Questo è stato possibile non solo col passare del tempo ma anche attraverso percorsi di formazione sia tecnici che di crescita personale organizzati dall’azienda nonché dal passaggio di conoscenze da parte dei colleghi più senior. Questi mi hanno trasmesso non solo il loro sapere ma anche la passione per questo lavoro, passione che tuttora mi porta a studiare le nuove tecniche e restare sempre aggiornato per rispondere al meglio a quelle che sono le aspettative del cliente. Lo faccio da solo, ricavandomi 4 o 5 ore alla settimana, e attraverso i corsi di formazione aziendali, utili soprattutto perché si ha poi l’occasione di mettere subito in pratica quello che si studia.
Quali sono gli aspetti più sfidanti del tuo ruolo?
Quelli strettamente connessi alle mansioni più gestionali. Oggi mi trovo a dover spesso prendere delle decisioni che impattano sul lavoro di team molto strutturati, in cui ci sono una decina di profili tecnici che collaborano con altri professionisti che si occupano di progettazione di UX e UI, di copywriting. Per questo il mio è un ruolo molto complesso e delicato, tenendo anche conto che proprio da questo tipo di decisioni dipendono la puntualità di consegna di un progetto e la qualità dell’output finale.
Quali consigli daresti ad un giovane che ambisce oggi a fare carriera nel tuo stesso campo?
Si tratta di un lavoro difficile e che assorbe molto, ma se fatto con passione può dare molte soddisfazioni. Nell’approcciarlo consiglio di non sottovalutare mai le soft skills: spesso si tende a focalizzarsi al 100% su quelle tecniche ma è importante anche saper organizzare il proprio tempo in modo efficiente, gestendo lo stress delle scadenze decise da altri, e riuscire a comunicare col cliente dando risposte dettagliate ed esaurienti.
Il consiglio più importante è però quello di restare sempre al passo coi tempi. Il mondo del web viaggia a 200 all’ora e per uno sviluppatore è impensabile non smettere mai di imparare, bisogna studiare ogni nuova tecnologia e guardare ai futuri trend del settore in modo continuativo. Apprendere è importante, ma non solo dai libri, anche dai colleghi senior con cui lavoriamo. Non dobbiamo mai aver paura di chiedere spiegazioni o un aiuto. In passato mi capitava spesso di intestardirmi nel voler risolvere i problemi in autonomia ma è solo quando ho compreso la ricchezza di conoscenze a cui potevo attingere da chi ha più esperienza di me che ho iniziato davvero a crescere professionalmente.