L’Unione Europea ha compiuto un passo significativo verso la regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale (IA) con l’introduzione del Regolamento (UE) 2024/1689.
Questo nuovo quadro normativo mira a creare un ambiente armonizzato per l’adozione e lo sviluppo dell’IA. L’obiettivo principale del regolamento è creare un quadro normativo che promuova lo sviluppo e l’uso sicuro e affidabile dei sistemi di IA, garantendo nel contempo la tutela della salute, della sicurezza e dei diritti fondamentali dei cittadini, con un occhio attento ai diritti fondamentali della privacy dei cittadini, in linea con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) – Regolamento (UE) 2016/679.
Obiettivi chiave del Regolamento sull’IA
L’approccio dell’Unione Europea all’Intelligenza Artificiale si basa su quattro principi fondamentali:
- Sicurezza e affidabilità: assicurare che i sistemi di IA operino in modo etico, rispettando i diritti fondamentali e i valori democratici dell’UE.
- Tutela dei diritti individuali: prevenire discriminazioni, intrusioni nella privacy e impatti negativi di natura economica o psicologica.
- Promozione dell’innovazione: incentivare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni IA in settori chiave per la società e l’economia.
- Uniformità normativa: evitare frammentazioni regolatorie tra gli Stati membri e garantire la libera circolazione dei sistemi IA nel mercato unico europeo.
Definizione e caratteristiche dei sistemi di IA
Il Regolamento definisce l’IA come un sistema automatizzato capace di operare con diversi gradi di autonomia, elaborando input per generare output quali decisioni, raccomandazioni o contenuti che influenzano ambienti fisici o digitali.
Le caratteristiche principali includono:
- Automazione: i sistemi di IA operano senza intervento umano diretto, come ChatGPT o i veicoli a guida autonoma.
- Adattabilità: capacità di migliorare le proprie prestazioni nel tempo, come le playlist personalizzate di Spotify o gli assistenti vocali.
- Obiettivi mirati: alcuni sistemi forniscono previsioni oggettive (es. modelli meteorologici), mentre altri influenzano il comportamento degli utenti (es. algoritmi social).
- Impatto sul mondo reale: dall’ottimizzazione della logistica con Amazon Robotics all’analisi del merito creditizio da parte di software finanziari.
Pratiche vietate nell’uso dell’IA
Per garantire il rispetto dei diritti fondamentali, il Regolamento IA impone il divieto su alcune applicazioni ritenute pericolose:
- Manipolazione subliminale, come tecniche pubblicitarie che influenzano inconsciamente le scelte degli individui.
- Sfruttamento di vulnerabilità, ad esempio, IA che approfittano di fragilità legate all’età o alla disabilità.
- Punteggio sociale, ovvero sistemi che classificano le persone in base al loro comportamento, con potenziali effetti discriminatori.
- Profilazione predittiva in ambito criminale, senza evidenze concrete.
- Creazione di database biometrici mediante scraping senza consenso.
- Riconoscimento delle emozioni in ambienti sensibili, come scuole e luoghi di lavoro.
- Identificazione biometrica remota in tempo reale, salvo eccezioni per motivi di sicurezza pubblica.
Sistemi di IA ad alto rischio
Il Regolamento classifica come “ad alto rischio” i sistemi di IA che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:
- Funzionano come componente di sicurezza o prodotto autonomo con finalità protettive.
- Sono soggetti a una valutazione di conformità indipendente prima della loro introduzione sul mercato.
Alcuni ambiti considerati ad alto rischio includono:
- Biometria: sistemi di riconoscimento facciale in spazi pubblici.
- Infrastrutture critiche: IA utilizzata per la gestione di reti essenziali (energia, trasporti, telecomunicazioni).
- Istruzione: strumenti che influenzano l’accesso e la valutazione degli studenti.
- Occupazione: algoritmi per la selezione e la valutazione delle performance dei dipendenti.
- Servizi essenziali: sistemi che determinano il merito creditizio o l’accesso a prestazioni sociali.
- Forze dell’ordine: IA impiegata per profilazioni investigative.
- Migrazione e asilo: strumenti per valutare le richieste di protezione internazionale.
- Giustizia: IA utilizzata nel supporto alle decisioni legali.
Se un sistema non è considerato ad alto rischio, il fornitore deve comunque documentarne la valutazione e registrarlo prima della sua immissione sul mercato.
La Cornice Normativa: Regolamento (UE) 2024/1689
Vi sono aspetti e requisiti specifici per le applicazioni a rischio, con particolare attenzione ai seguenti aspetti:
- Classificazione del Rischio: Le applicazioni di IA saranno classificate in base al livello di rischio che comportano, da basso a inaccettabile. È fondamentale che le organizzazioni effettuino una mappatura delle applicazioni di IA in uso per comprendere in quale categoria rientrano.
- Trasparenza e Informativa: Il regolamento richiede un alto grado di trasparenza nell’uso dell’IA. Le aziende devono garantire che gli utenti siano informati sull’utilizzo di sistemi di IA, in particolare quando questi influenzano le loro decisioni.
- Responsabilità: Le organizzazioni devono predisporre misure adeguate per gestire la responsabilità legata ai sistemi di IA, incluso l’adozione di pratiche di audit e vigilanza.
IA e GDPR: Implicazione per la protezione dei Dati Personali
L’Intelligenza Artificiale e la protezione dei dati personali sono strettamente connesse. Il GDPR stabilisce regole fondamentali che si applicano ai sistemi IA, garantendo la tutela della privacy e della sicurezza dei dati.
Alcuni punti chiave:
- Principi di Minimizzazione dei Dati: Assicurarsi che i dati raccolti siano limitati al minimo necessario per il raggiungimento degli scopi dichiarati, evitando il trattamento di dati superflui.
- Decisioni automatizzate: l’Articolo 22 del GDPR protegge i cittadini da decisioni esclusivamente automatizzate con impatti legali o significativi, imponendo obblighi di trasparenza.
- Valutazione d’impatto (DPIA): Prima dell’implementazione di sistemi di IA, è necessario condurre una DPIA per valutare i rischi per i dati personali e stabilire misure per mitigarli.
- Ruolo delle autorità di controllo: le autorità nazionali per la protezione dei dati collaborano con il Consiglio Europeo per l’Intelligenza Artificiale per monitorare la conformità e fornire linee guida.
- Accountability e trasparenza: i fornitori e gli utilizzatori di IA devono garantire documentazione chiara e misure di sicurezza nel trattamento dei dati personali.
- Sicurezza dei Dati: Implementare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati trattati dai sistemi di IA, in linea con l’Articolo 32 del GDPR.
Raccomandazioni per la Compliance
- Formazione e Consapevolezza: Investire in programmi di formazione per il personale sull’importanza della compliance normativa e sull’uso etico dell’IA.
- Politiche aziendali chiare: Sviluppare policy interne che stabiliscano linee guida chiare per l’utilizzo dell’IA, in conformità con il Regolamento (UE) 2024/1689 e il GDPR.
- Collaborazione con esperti: Considerare di avvalersi di esperti legali o consulenti nella creazione di un framework di compliance che comprenda tutte le normative applicabili.
Conclusioni
La regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale è un tema complesso, ma essenziale per garantire sia la protezione dei dati personali che la fiducia da parte degli utenti.
L’adozione del Regolamento IA segna un momento cruciale nella governance dell’Intelligenza Artificiale, bilanciando progresso tecnologico e protezione dei diritti fondamentali. L’integrazione con il GDPR garantisce un uso responsabile dei dati personali, ponendo l’Europa all’avanguardia nella regolamentazione dell’IA e offrendo un modello di riferimento per altre giurisdizioni a livello globale.
Investire nella compliance normativa non solo rappresenta un obbligo legale, ma è anche un fattore distintivo nell’attuale panorama competitivo.
Assicurati di adottare misure proattive e strategiche per navigare con successo in questo nuovo ambiente normativo, garantendo al contempo il rispetto dei diritti fondamentali degli utenti e la creazione di un ecosistema di IA sostenibile.
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