Imparare Java è praticamente un passo obbligato per diventare un programmatore di successo. Il motivo principale è che questo linguaggio serve per sviluppare qualsiasi tipologia di software, dalle applicazioni mobile (per Android) ai programmi desktop, sino, ovviamente, ai siti Web.
È attualmente il più diffuso anche perché è molto utile per apprendere la programmazione orientata agli oggetti, ovvero il metodo OOP (Object Oriented Programming) sfruttato per molteplici linguaggi e quindi competenza preziosa in generale per i programmatori. La metodologia, in sintesi, consiste nel raggruppare in un’unica entità (cosiddetta classe) sia le strutture dati sia le procedure che operano creando un oggetto software.
Attualmente si stima che il 97% dei pc desktop aziendali utilizzi Java, così come 3 miliardi di telefoni cellulari e 125 milioni di dispositivi TV.
Cosa deve sapere un programmatore nel 2020?
Non c’è crisi che tenga, un programmatore bravo al giorno d’oggi e in futuro non avrà mai problemi a trovare un lavoro. L’importante è acquisire le competenze indispensabili (i codici necessari) per potersi occupare delle attività informatiche attuali.
PHP è un linguaggio alternativo a Java, Microsoft .NET Python è uno dei linguaggi più usati per realizzare siti web in quanto è usato nei principali CMS come WordPress, Drupal e Joomla.
Studiando Python è possibile fare applicazioni Web, costruire interfacce utente, fare analisi dei dati, statistiche eccetera. Questo è un linguaggio di programmazione ad alto livello, orientato agli oggetti che serve per sviluppare, tra le altre cose, applicazioni distribuite, scripting (per svolgere cioè compiti di automazione del sistema operativo o per la programmazione delle pagine Web), computazione numerica e system testing.
D’altra parte, tra tutti i linguaggi si distingue Swift che è quello usato per la programmazione Apple, cioè per realizzare APP nel mondo Apple per iOS (iPhone e iPad), Mac, Apple TV e Apple Watch.
Perché imparare Java
Java è stato pensato per risolvere due problemi ovvero quello della semplicità (doveva essere più facile di C++ di cui doveva conservare i principi della programmazione a oggetti) e per essere utilizzato in qualsiasi ambiente, cioè a prescindere da una architettura precisa. L’aver raggiunto questi due obiettivi ha rappresentato la forza di Java. Una forza che oggi fa sì che Java sia in cima alle competenze richieste ai programmatori ricercati dalle aziende oggi.
Tra l’altro, essendo usato ovunque ha una comunità molto ampia di sviluppatori il che significa che è possibile trovare tantissimo materiale, guide, corsi, tutorial, manuali per tenersi aggiornati nel tempo.
Con il rilascio della versione 12 di Java, tra l’altro, si è pensato di migliorare ulteriormente il programma rendendolo meno prolisso, lasciando inalterate le sue caratteristiche di leggibilità e portabilità.
Alla domanda perché il business abbia premiato Java durante tutti questi anni (e quindi le imprese continuino a cercare programmatori che vantino competenze in questo senso) oltre a quanto già detto, va sicuramente risposto che una caratteristica di questo linguaggio che è risultata molto utile e interessante per le aziende è la sua versatilità, la possibilità di essere eseguito in qualunque sistema. Questa preziosa, quasi magica, opportunità è resa possibile dalla Java Virtual Machine che permette a qualsiasi tipo di macchina diversa di capire il codice che i programmatori scrivono in un unico modo.