L’ottimizzazione dei processi mediante strumenti di Business Intelligence è un’attività che restituisce valore non solo ai dati dell’azienda ma anche alle risorse impegnate spesso in compiti ripetitivi e a bassa qualificazione. Le aziende, infatti, si trovano spesso a operare estrazioni e analisi in modo meccanico (la famosa frase “si è fatto sempre così”), per poi condividere tra i settori informazioni povere e non prive di errori, che impediscono di fatto un salto di qualità.
Ottimizzazione dei processi: come la BI può fare la differenza
Ma perché utilizzare strumenti di business intelligence? La risposta è molto semplice, per scoprire criticità, facilitare e accelerare il processo decisionale. Troppo semplice? Forse, ma prima di giudicare vediamone in dettaglio qualche esempio pratico di applicazione.
1) Ricerca delle inefficienze: scoprire cosa rallenta l’erogazione di servizi o la produzione all’interno di un’azienda vuol dire recuperare velocità e risorse. Eliminare i classici “colli di bottiglia” e cosa li ha generati consente di aumentare quantità e qualità del dato, migliorando di conseguenza i modelli di analisi. La Business Intelligence consente di avere una “fotografia” dinamica della situazione permettendo di accedere ai dati in tempo reale.
2) Ottimizzazione dei costi e delle risorse: La BI permette tramite l’uso di KPI di verificare il raggiungimento degli obiettivi. Può facilitare il Balanced Scorecard (BSC) misurando performance, processi, scostamenti di bilancio e così via. Recuperare efficienza economica/produttiva e quindi capacità di investimento permette di applicare una nuova accelerazione ai settori strategici per l’azienda.
3) Analisi previsionale: gli strumenti di BI consentono di effettuare analisi predittive partendo da dati oggettivi e delineando nuovi scenari di mercato o, il verificarsi di contrazioni di quello attuale. Uno strumento indispensabile, per esempio, per la rete vendita. Per il management questo si traduce nella possibilità di progettare nuove strategie per raggiungere i futuri clienti con prodotti/servizi pensati per le loro esigenze. La BI si occupa tra l’altro di tradurre in un linguaggio visivo e facilmente interpretabile la relazione tra i dati. Le dashboard permettono ai decisori aziendali di scambiarsi informazioni in modo più veloce ed efficiente, mettendo a loro disposizione tabelle dinamiche e grafici interattivi.
4) Analisi di dati interni ed esterni: Integrare dati interni con fonti esterne come open data, data set a pagamento o web scraping, permette di migliorare non solo la qualità del dato finale, ma fornisce quegli spunti di riflessione che permettono di migliorare campagne di marketing, profilazione, gestione del magazzino e così via. L’ottimizzazione dei processi grazie alla business intelligence permette di evidenziare nuovi comportamenti della clientela, monitorando tutti i touchpoint con cui essa viene in contatto. Immaginiamo l’efficacia di una campagna di marketing di una banca arricchita da open data esterni come quelli forniti dal Comune di una metropoli con lo storico dati dei depositi bancari depositati.
5) Automatizzazione dei processi: ma il vantaggio più grande offerto dalla Business Intelligence è l’ottimizzazione dei processi, la loro automatizzazione. Questo permette di “liberare” centinaia di ore lavoro agli analisti.