La mia esperienza eNetworks: sistemista in evoluzione continua

Nicolò Tilotta, Sistemista

Quali attività svolgi e quali competenze hai acquisito in azienda in questi anni?

Faccio parte del team eNetworks dal 2014, ricoprendo il ruolo di sistemista senior, informatico e applicativo e da oltre otto anni sono consulente per un partner aziendale nel settore utility.

Mi occupo principalmente del monitoraggio di un sistema complesso di applicazioni e negli ultimi quattro anni mi sono avvicinato anche al mondo della BI. Mi sono specializzato nell’utilizzo di Control-M della BMC Software e di altri programmi funzionali alle mie attività. Nel tempo i referenti, le dinamiche, i task sono cambiati e il lavoro è spesso intenso.

Quali ritieni siano i vantaggi e aspetti positivi dell’esperienza lavorativa in eNetworks?

Dall’amministrazione al reparto tecnico, fino alla direzione, si respira e vive un rapporto umano che non fa percepire le diverse gerarchie ma, al contrario, permette ad ogni collaboratore di sentirsi parte dell’azienda. Ciò rende il lavoro più piacevole e interessante perché si viene coinvolti in prima persona.

Credo che l’aspetto più positivo sia proprio lo spirito di condivisione e far parte di un gruppo coeso che si muove verso la stessa direzione. L’ambiente è stimolante, ogni esigenza viene ascoltata, cercando poi le migliori soluzioni. All’interno dell’azienda spero di evolvermi e sviluppare il mio ruolo sempre di più.

C’è un progetto di cui sei particolarmente orgoglioso?

Ci sono stati molti progetti in cui sono stato coinvolto e che mi hanno reso orgoglioso: dalle prime macchine virtuali ai passaggi sull’automatizzazione di alcuni processi. Inoltre, sapere utilizzare determinati strumenti mi ha permesso di portare avanti task in totale autonomia ma continuando a collaborare con i miei colleghi.

Mi piacciono le novità, sperimentare nuove tecnologie e prendere parte a tutte le attività che possono portarmi a riflettere e a dare il mio contributo; che si tratti di task più complessi o anche di un semplice consiglio al mio team di progetto.

C’è qualche aneddoto che vorresti condividere?

Più che un aneddoto in particolare, ricordo con piacere tutti i viaggi per Milano e Roma, il lavoro e poi le serate in compagnia tra colleghi. I momenti più piacevoli sono legati alla nascita di gruppi di persone poi diventati amici, perché condividiamo non solo le dinamiche lavorative, ma la nostra stessa vita. Negli anni ho creato legami importanti e di questo sono molto contento.

Come stai vivendo lo smart working?

Con i miei colleghi ho un ottimo rapporto e, inevitabilmente, lo smart working limita le interazioni reali. In casa si è molto produttivi e concentrati sul proprio lavoro ma mancano i momenti di relax in condivisione. Piuttosto, un aspetto positivo del ­­remote working a cui penso ultimamente, è quello di potermi trasferire e lavorare in contesti diversi, godendo maggiormente delle bellezze della natura piuttosto che del caos cittadino.

Cosa consiglieresti a chi decide di intraprendere il tuo stesso percorso?

Credo che il miglior consiglio che io possa dare, sia quello di avere tanta pazienza. Il mio ruolo, come tutti quelli in ambito IT, può essere a volte imprevedibile, per cui rimanere calmi e confidare nelle proprie capacità si rivela uno strumento molto importante. Quando si è costanti nel proprio lavoro e lo si affronta con il giusto atteggiamento, arrivano anche i riconoscimenti e questo permette di mantenere alta la motivazione, specialmente nei momenti di forte stress.

In conclusione, vorrei evolvermi costantemente. Le novità in questo settore sono all’ordine del giorno e se vogliamo rimanere al passo, dobbiamo farlo formandoci continuamente, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione.

A mio avviso il passato non deve fare paura, è un trampolino verso le novità e i cambiamenti.

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