La mia esperienza eNetworks: formazione, empatia e professionalità nel mondo HR

Stefania Papa, HR Recruiter

Da quanto tempo lavori in eNetworks e com’è stata la tua esperienza in questi anni?

Sono una collaboratrice eNetworks da quattro anni e nel tempo la mia esperienza è cambiata molto. Ho assistito all’evoluzione di dipartimenti aziendali già esistenti e allo sviluppo di altri nuovi. In particolare, nella divisione HR è aumentato il numero di risorse e abbiamo strutturato sempre di più la gestione e l’organizzazione delle nostre attività.

Abbiamo imparato a lavorare per obiettivi misurabili e definiti, avendo la possibilità di crescere nel nostro ruolo non solo rispetto all’iter di ricerca e selezione ma abbracciando anche aspetti più ampi del mondo HR.

Personalmente, ho avuto l’opportunità di mettermi in gioco sia contribuendo alla formazione di figure più junior, sia selezionandone altre di diverse seniority per tutte le sedi di eNetworks: Milano, Roma, Torino e Bari. Questo mi ha permesso di conoscere le differenze e peculiarità del mercato del lavoro nei territori italiani in cui ricerchiamo i professionisti da inserire nel nostro staff e all’interno del team di progetto dei nostri partner.

Negli anni, inoltre, l’azienda ad ogni livello è diventata sempre di più una community, mettendo al centro i propri collaboratori.

Descrivici il tuo ruolo.

Seppure mantenendo un focus sull’attività di ricerca e selezione, oggi le mie attività sono sicuramente più ampie rispetto all’inizio del mio percorso.

Mi confronto regolarmente con i miei colleghi del dipartimento commerciale per l’assegnazione delle ricerche prioritarie e mi occupo della stesura delle job description che vengono poi pubblicate tramite i nostri principali canali di comunicazione. Curo lo screening dei CV e la ricerca diretta delle risorse tramite colloqui individuali, passando per la definizione del contratto e dell’inserimento in azienda.

Un’altra attività di cui mi occupo è quella della gestione ed organizzazione della nostra Tech-School: un progetto che offre la possibilità ad alcuni giovani talenti del mondo IT di formarsi con i nostri docenti e di entrare nel mondo del lavoro, diventando da subito degli eN-Worker. Nel corso della didattica e Training on-the-job, seguo le risorse con follow-up periodici sul loro apprendimento e obiettivi e, terminata questa esperienza, divento il loro referente HR durante i progetti presso i partner.

C’è qualche aneddoto che ricordi con piacere e che vorresti condividere?

Essendo una collaboratrice eNetworks da diversi anni, si sono succeduti diversi episodi che oggi rappresentano per me dei piacevoli aneddoti.

Uno di questi riguarda l’inserimento di una candidata con la quale si era instaurato un buon feeling fin dal primo momento. Essendo arrivata in Italia da poco tempo, è stato necessario seguirla non solo nel processo di selezione ma anche in quello relativo all’ottenimento di tutta la documentazione necessaria all’assunzione, sostenendola sia a livello professionale che umano.

Un altro esempio riguarda una risorsa inserita all’interno della nostra Tech-School ma che, durante i mesi di formazione, ha manifestato attitudini differenti da quelle individuate all’inizio del suo percorso. Insieme abbiamo valutato un cambio di ruolo nel settore IT e ho individuato un’opportunità lavorativa più in linea con il suo profilo. 

In ultimo, seguendo un corso di formazione ho casualmente conosciuto una ragazza che mi ha raccontato di non essere pienamente soddisfatta del proprio lavoro presso l’azienda in cui lavorava. Ho deciso di coltivare quel contatto e oggi è una nostra collaboratrice.

Com’è stata la tua esperienza in smart working?

La mia esperienza in smart working è stata ed è sicuramente positiva. Io e le mie colleghe abbiamo imparato velocemente a gestire il nostro tempo e attività con maggiore autonomia e a focalizzarci sempre di più sugli obiettivi da raggiungere.

Siamo diventate più flessibili, abbiamo sperimentato un nuovo metodo di lavoro e di collaborazione tramite riunioni e call quotidiane mantenendo un rapporto e confronto continui. Abbiamo mantenuto elevati standard di produttività e siamo rimaste sempre allineate nonostante la distanza.

Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere un percorso professionale in ambito HR?

Il mio consiglio è innanzitutto quello di affrontare questo lavoro con tutto l’impegno necessario. Occorre essere tenaci e determinati verso gli obiettivi prefissati e non ci si deve abbattere quando non arriva il candidato giusto; piuttosto perseverare e lavorare con costanza e dedizione.

Sono necessari, inoltre, curiosità e formazione continua, tenendosi aggiornati non solo sui cambiamenti riguardo le modalità lavorative, ma anche sulle informazioni di mercato e sugli aspetti legali del mondo del lavoro. Bisogna cogliere in ogni momento l’occasione di imparare, che sia dai candidati stessi o da una figura più senior.

Hanno un ruolo determinante in ambito HR anche molte No Technical Skills: consiglio, infatti, di imparare a comunicare in modo efficace, modulandosi a seconda dell’interlocutore che si ha di fronte e instaurando un rapporto di empatia e fiducia con i propri candidati e non solo.

Quali suggerimenti vorresti dare a chi decide di lavorare nel mondo IT?

Il mio primo consiglio per i professionisti del futuro del settore IT è quello di affrontare un percorso di studi allineato a questo settore, avendo così la possibilità di acquisire le conoscenze di base, tramite il diploma o la laurea, per poi seguire dei corsi ad hoc in relazione allo stack tecnologico che più li appassiona. Anche in questo ambito in continua evoluzione, è necessaria una formazione continua per restare al passo con i tempi e con le richieste del mercato.

Sono necessarie molteplici competenze tecniche ma senza trascurare le No Technical Skills. Oggi, per esempio è importante sapere lavorare in team, in quanto il mondo del lavoro impone sempre più una maggiore collaborazione tra differenti figure e seniority. Bisogna sapersi rapportare, ad ogni livello e gerarchia, nel modo più adeguato possibile, ma anche dimostrare buone capacità di problem solving e proattività verso i propri task e, in generale, sul posto di lavoro.

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