La mia esperienza eNetworks: dalla Tech-School alla consulenza IT

Luca Zaccagna, Java Developer

Come hai conosciuto eNetworks?

Nel 2019 avevo appena concluso gli studi di scuola superiore ed ero alla ricerca di una prima opportunità lavorativa in ambito informatico. Considerata l’offerta formativa e professionale di eNetworks, ho svolto un colloquio per entrare a fare parte della sua Tech-School. Il programma, che prevedeva lezioni teoriche e laboratori pratici, mi avrebbe permesso di acquisire le competenze di base e avanzate nello sviluppo e, avendo una preparazione unicamente scolastica, mi è sembrata un’ottima opportunità di crescita.

Qual è stato il tuo percorso all’interno della Tech-School?

Dal primo momento io e i miei colleghi di corso siamo stati inseriti in azienda non solo come allievi ma anche come collaboratori eNetworks. Abbiamo intrapreso un percorso incentrato sul linguaggio di programmazione Java, avendo contemporaneamente la possibilità di conoscere altre sfaccettature di questo mondo, come per esempio il Database e il Front End con lo studio di Html e CSS. È stato un corso completo, nel tempo sono stati erogati ulteriori corsi di formazione come Angular e React i quali, oltre ad appassionarmi, rappresentano sicuramente delle competenze più avanzate per un profilo junior come il mio.

Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato durante questa esperienza?

Un’importante sfida è stata quella di imparare ad adattarmi alle richieste di progetto. In particolare rispettare le deadline, apprendere velocemente l’uso di strumenti specifici e le conoscenze informatiche per lavorare su diversi task. Non sempre si padroneggiano gli argomenti, quindi occorre farli propri e utilizzarli al meglio. In questo modo si acquisiscono importanti skill per la gestione sia dell’attività in corso sia di quelle future.

Di cosa ti occupi adesso?

Attualmente lavoro come consulente su un progetto realizzato per gli operatori di un’importante azienda in ambito Telco. Questo applicativo è stato pensato per configurare diverse promozioni e immagazzinare tutte le informazioni e i dati da loro raccolti. Si tratta di un’attività molto complessa che viene gestita da più team di lavoro e il mio, in particolare, si occupa dello sviluppo vero e proprio, partendo dalle richieste relative ai nuovi servizi sino alla loro fruizione.

Durante il primo anno abbiamo gestito le attività sviluppando tramite linguaggi di programmazione già in uso dall’azienda, come Java 6 e CSS 2. Negli ultimi sei mesi invece, in collaborazione con il supervisore di questo progetto, abbiamo aggiornato tutto l’applicativo con tecnologie più avanzate. In questa fase di cambiamento sono diventato il punto di riferimento lato Front End Development: tutte le modifiche grafiche e legate alla user experience vengono affidate a me. Inizialmente è stato complesso gestire l’entità del progetto e i singoli task assegnati, ma con dedizione e impegno, oggi affronto queste sfide con maggiore consapevolezza. Mi piace molto il mio lavoro e riscontro la stessa soddisfazione anche nel partner.

Com’è stata la tua esperienza in smart working?

Mi trovo molto bene in smart working e i lati positivi sono maggiori rispetto a quelli negativi. Per esempio, dovendo spostarmi abitualmente con i mezzi pubblici, la modalità di lavoro da remoto mi ha permesso di dedicare molto più tempo a me stesso. Ovviamente un aspetto negativo riguarda il contatto diretto con il mio collega di progetto, limitato alle call o conference call. In presenza talvolta sarebbe più semplice risolvere delle problematiche ma, tenendo conto del periodo attuale, lo smart working rappresenta la scelta migliore.

Cosa consiglieresti a chi decide di intraprendere il tuo stesso percorso?

In primo luogo, occorre nutrire una grande passione per quello che si fa o per il percorso che si intende intraprendere a livello formativo e professionale. È questo che spinge a migliorarsi costantemente e a dare il massimo nel proprio lavoro. In questo ambito è necessario essere sempre aggiornati su tecnologie e strumenti operativi. Il settore informatico è in continuo mutamento, non è detto che il linguaggio che si è appreso in un determinato periodo, possa essere applicato su ogni progetto, per cui la dedizione rappresenta un importante valore da avere nel proprio bagaglio professionale.

Un aspetto importante dell’Informatica è che esistono molti modi per essere sviluppatori: i linguaggi di programmazione sono numerosi, per cui occorre essere tenaci anche nel trovare la propria strada. Nella mia esperienza, per esempio, ho iniziato come programmatore Java ma successivamente mi sono interessato ad Angular e React. Le lezioni in aula della Tech-School mi hanno permesso di formarmi, ma ho dedicato del tempo anche allo studio da autodidatta attraverso i corsi forniti da eNetworks e realizzando dei progetti individuali. Posso affermare che questa è una professione gratificante, che richiede molto impegno e perseveranza ma in grado di portare anche importanti risultati non solo in termini di business aziendale ma anche per la propria crescita personale.

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